La lettera delle associazioni a Giuseppe Conte: non utilizziamo i fondi europei per un’economia fossile

Le associazioni ambientaliste, in una lettera indirizzata al Presidente del Consiglio, chiedono di utilizzare le risorse europee per trasformare la nostra economia e realizzare quella rivoluzione verde tanto necessaria quanto urgente.

16 luglio 2020

Spettabile:
Giuseppe Conte, PRESIDENTE DEL CONSIGLIO
CC:
Roberto Gualtieri, MINISTRO DELL’ECONOMIA E DELLE FINANZE
Sergio Costa, MINISTRO PER L’AMBIENTE, LA TUTELA DEL TERRITORIO ED IL MARE

OGGETTO: Consiglio Europeo straordinario di Venerdì, 17 Luglio su Ripresa post-Covid19.

Gentilissimo Presidente del Consiglio,

Le scriviamo in vista della riunione straordinaria del Consiglio Europeo di domani 17 Luglio , in cui sarà discusso il piano per la ripresa in risposta alla crisi COVID-19 e il nuovo bilancio a lungo termine dell'UE.

Premesso che esprimiamo il nostro sostegno a Lei e a tutti coloro che si stanno impegnando affinché la negoziazione in corso si risolva a favore dell’Italia e dei paesi europei maggiormente colpiti dalla pandemia, sottolineiamo tuttavia che questi fondi non dovranno essere utilizzati a favore di un’economia business as usual basata sui combustibili fossili e sollecitiamo il Suo supporto per l’introduzione di chiare condizionalità di sostenibilità ambientale associate al Recovery Fund.

Come a Lei noto, la proposta della Commissione delinea un pacchetto di misure di stimolo necessarie e senza precedenti, sia dal punto di vista quantitativo che dal punto di vista qualitativo. Il nuovo strumento Next Generation EU, che la Commissione propone in aggiunta al rinnovato Quadro Finanziario Pluriennale, consta di €750 miliardi ed è diviso in diversi "sotto-pacchetti”, di cui il principale è il Resilience and Recovery Facility (RRF), circa €560 miliardi.

Se l'attuale metodologia su cui è basato il calcolo per l'allocazione del budget RRF sarà confermata dal Parlamento e Consiglio UE, l' Italia potrebbe essere la maggiore beneficiaria del fondo, con oltre €150 miliardi.

Questa rappresenta un'occasione unica e irripetibile per il nostro Paese, per reagire alla crisi economica derivante dalla pandemia al contempo trasformando la nostra economia e realizzando quella rivoluzione verde tanto necessaria quanto urgente, con una giusta transizione che sappia coniugare lavoro, ripresa economica e tutela dell’ambiente.

Si tratta -con molta probabilità- dell’ultima occasione che abbiamo per arrestare i cambiamenti climatici che -se ignorati- avranno conseguenze ben più devastanti di quelle che oggi osserviamo in relazione alla recessione dovuta al COVID-19.

Purtroppo, malgrado le buone intenzioni, la Commissione non definisce in maniera esaustiva le condizionalità green associate allo strumento RRF . Sebbene si parli di " transizione gemella verde e digitale ” uno sguardo più attento alla proposta legislativa rivela come i requisiti di sostenibilità della ripresa siano largamente facoltativi.

Inoltre – ed è davvero molto grave a nostro giudizio – il Resilience and Recovery Facility , a differenza di altri sottopacchetti minori che compongono il Next Generation EU, non viene associato ad alcuna "lista di esclusione" che specifichi che i fondi non devono poter essere usati in attività che danneggiano il clima o l’ambiente.

Ciò comporta il rischio concreto che la promessa del Recovery Fund " quale motore verde del Green Deal Europeo " non venga mantenuta. È evidente che questo sarebbe particolarmente grave ed inaccettabile stante l’allarme climatico ed il Green Deal Europeo presentato solo qualche mese fa dalla Commissione, che rischia di essere vanificato se le risorse per il sostegno e la ripresa dell’Europa non saranno indirizzate nella giusta direzione.

In vista della riunione straordinaria del Consiglio UE a cui Lei si appresta a partecipare in rappresentanza del nostro Paese, Le chiediamo di intervenire per sollevare le gravi mancanze presenti nella proposta della Commissione e per chiedere di migliorare il testo proposto , con l’obiettivo di assicurare che il budget RRF sia veramente allineato agli obiettivi climatici dell'UE.

In particolare Le chiediamo di:

1) Supportare una chiara distinzione delle transizioni “verde” e “digitale” in due criteri differenti al fine di garantire che i piani nazionali per la ripresa e la resilienza debbano prevedere
investimenti in entrambe queste importanti tematiche (piuttosto che l’una e/o l’altra come previsto dall’attuale proposta);

2) Al fine di assicurare che i piani di spesa presentati dagli Stati Membri relativamente al fondo Resilience Recovery Facility non contengano alcuna voce di spesa che possa arrecare danno al clima o all’ambiente, supportare l’introduzione di una lista di esclusione che specifichi cosa NON è finanziabile. A questo proposito, la coalizione europea dei Green 10 -che riunisce i dieci più importanti network ambientali europei, con oltre 54 milioni di membri, ha messo a punto una lista di esclusione , che alleghiamo alla presente insieme al relativo appello rivolto dagli stessi Green10 ai decisori politici per il condizionamento dello strumento RRF agli obiettivi ambientali e climatici europei. Tale lista di esclusione -assente nella proposta attuale della Commissione- deve essere inserita come allegato al Regolamento.

3) Assicurare che almeno il 50% del Resilience and Recovery Facility sia destinato a progetti legati al clima e sia basato sullo strumento della Tassonomia, una volta che questo sarà operativo (l’agenda attuale delle riunione di domani menziona un poco ambizioso ed insufficiente 30%).

Le associazioni scriventi confidano nella Sua collaborazione in questo tema di importanza vitale e duplice per l’Italia, sia in termini di opportunità , essendo il nostro paese il maggiore potenziale beneficiario del fondo RRF, sia in termini di responsabilità , considerando il ruolo del nostro paese quale co-organizzatore della COP26, il Green New Deal italiano caposaldo del contratto di governo e dunque il dovere di tenere alta l'ambizione ambientale e climatica dell'Italia e dell’Europa in questa trattativa.

Distinti Saluti,

Stefano Ciafani, Presidente Nazionale Legambiente
Giuseppe Onufrio, Direttore Esecutivo Greenpeace Italia
Gianni Silvestrini, Direttore Scientifico Kyoto Club
Anna Gerometta, Presidente Cittadini per l’Aria Onlus
Veronica Aneris, Direttrice Italia T&E

Scarica la lettera (pdf)

Scarica il comunicato stampa (pdf)


↑ torna in cima